Alta Adesione della Presidenza della Repubblica Italiana con Targa d'argento .

Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Premio della Presidenza del Senato.

Premio di rappresentanza della Camera dei Deputati.

Alta Adesione della Delegazione Pontificia per il Santuario di Pompei.

Patrocinio del Consolato della Repubblica di Polonia in Napoli.

Patrocinio dell'azienda di cura, soggiorno e turismo di Pompei

venerdì 14 novembre 2008

CONCLUSA LA SECONDA EDIZIONE

Premio Giovanni Paolo II - seconda edizione
Si è conclusa ( il 25 ottobre) la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II, tra applausi e commozione, la serata condotta elegantemente da Teresa Ciardi che non è nuova a questo genere di iniziative, ha riscosso grandissimo successo e ammirazione.
Il premio lanciato nel 2006, per volontà di Pio Pinto, promosso dall’ AMI e realizzato da Les Protagonistes, è rivolto agli artisti; pittori, scultori, poeti e fotografi, che hanno risposto in oltre quattromila.
Una commissione ha scelto 68 artisti/vincitori che hanno raggiunto la cittadina mariana per ritirare il premio e portare la loro viva testimonianza.
Alla cerimonia premiata per l’alto impegno sociale e religioso, una straordinaria e dolcissima Giada Nobile, che ricevendo il “PREMIO” fra applausi e consensi unanimi, ha eseguito never terrorism, never war, la preghiera/diventata canzone, scritta per lei da S.S Giovanni Paolo II.
Graditissimo l’intervento di Jolanta Barbara Traczyk in rappresentanza del Comm. Aniello Tuorto, (console di Polonia a Napoli) commossa ed incredula ha ricordato la figura del Santo Padre e del cambiamento economico e sociale della Polonia negli ultimi trent’anni.
Apprezzatissimo, l’intervento di Don Errico Gargiulo segretario dell’arcivescovo prelato di Pompei, Carlo Liberati, impegnato, come Don Pasquale Mocerino (vicario di Pompei) a Latiano, città natale di Bartolo Longo, Fondatore di Pompei.
A sorpresa, l’intervento del presidente della quarta commissione della provincia di Napoli Dr. Giuseppe Tortora che ha raccontato al pubblico presente, l’arrivo del quadro miracoloso della beata Vergine del Rosario di Pompei, che alla fine dell’ 800 fu condotto proprio a Pompei da un suo parente.
Ad arricchire la serata il duo Mena di Maso e Michele Orefice, primi ballerini della Katimen Dance, che hanno appassionato il pubblico, in una performances moderna del Bolero di Ravel, ed impeccabile il coro della Pompei Gospel diretto dai maestri Pino Russo e Vincenzo Porzio.
Gli artisti/vincitori presenti al teatro Mattiello, hanno ritirato diploma ad honorem e medaglia.
Altri riconoscimenti (premi speciali) sono stati assegnati per la poesia a :
1° Stefania Raschilla’
2° Piero De Vita
3° Vincenzo Russo
e menzioni speciali a :
Rosa Maria Bartucci, Giancarlo della Maddalena, Giovanna Emilia Praturlon, Cesare Veschi, Pellegrino Snichelotto, Fabio Salvatore Pascale, Maria Soccorsa Marzico, Giovanni Grasso, Carmen Percontra, Corrado Caso.
per la pittura (premi speciali per) :
1°Giovanni Raimondi
2° Milena Gaetana Crupi,
3° Franco Casalini
e menzioni per: Enrica Formicola, Carla Graziano, Salvatore De Angelis
per la fotografia premi speciali per
1° Benedetto Buccico
2° Federica Molinari
per la scultura premi speciali a:
1° Vasileva Valentina Georgieva
2° Rosaria Boemi
3° Sabrina Granziol.

venerdì 24 ottobre 2008

I VINCITORI DELLA SECONDA EDIZIONE

Tutti i vincitori della seconda edizione.

Questi i sessantonove vincitori della seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II, suddivisi per sezione. Per maggiori informazioni sul totale dei partecipanti e il numero di candidati per sezioni si rimanda al post: "Gli esiti definitivi della seconda edizione".

Sezione Poesia

ALBA CASAGRANDE
ALBERTO FUSCO
ALESSANDRO VILLANI
ANGELA GIORDANO
ANGELA NATALE
ANNA MARIA D'ERAMO BERTOLA
ANNA MARIA ROSSI
ANTONIO DOMENICO PRETE
ANTONIO MEDUGNO
ANTONIO ROBAZZA
CARMEN PERCONTRA
CESARE VESCHI
CLAUDIO CUNEO
CORRADO CASO
DOMENICO ADELFIO
EDGARDO DI DONNA
FABIO SALVATORE PASCALE
FILOMENA BARLETTA
FRANCESCO BERGAMASCO
GIANCARLO DELLA MADDALENA
GIANFRANCA ANGIULLI
GIOVANNA EMILIA PRATURLON
GIOVANNI GRASSO
GIOVANNI PELLE

GIOVANNI RINALDI
GIUSEPPE DESCLOUX
GIUSEPPINA CALIFANO
GIUSEPPINA STAROPOLI
IMMACOLATA CAMPESE (Decaduta - non osservanza art 10 reg. premio)
LIBERA MASTROPAOLO
LUISA FARINA
MARCO ROSSI
MARIA AUGUSTA SEPE
MARIA FLAVIA AMORELLI
MARIA FRANCESCA CARNEA
MARIA ROSARIA PINI
MARIA SOCCORSA MARZICO
PELLEGRINO SNICHELOTTO
PIERO DE VITA
RAFFAELLA SPINZIA
ROBERTO CAPASSO
ROSA MARIA BARTUCCI
STEFANIA RASCHILLA'
VINCENZO RUSSO


Sezione Pittura

ANIELLO DE LUCA
CIRO GALLO
DOMENICO PAOLO
ENRICA FORMICOLA
ENZA CATELLI
FRANCO CASALINI
GENNARO ZANNINI
GIORGIO MUSARELLA
GIOVANNI RAIMONDI
LUCIA LONGOBARDI
MARIA FEDI MIRAPIONTE
MICHELA MULINACCI
MILENA GAETANA CRUPI
PAOLA QUILICI
RITA LAZZARO
SALVATORE DE ANGELIS
TECLA RAMONA PALLAZZOLI
VALERIA CALDERA

CARLA GRAZIANO


Sezione Scultura

MICHELE AMATO
ROSARIA BOEMI
SABRINA GRANZIOL
VALENTINA GEORGEIVA VASILEVA


Sezione Fotografia

BENEDETTO BUCCICO
FEDERICA MOLINARI

I patrocini della seconda edizione

PREMIO GIOVANNI PAOLO II

Tutti i Patrocini e riconoscimenti della seconda edizione






































martedì 21 ottobre 2008

Il manifesto della II edizione




TUTTO E' PRONTO


Premio speciale Giovanni Paolo II a Giada Nobile

POMPEI – Reduce dallo straordinario successo del musical “Madre Teresa il musicol” nell’impegnativo ruolo di madre Teresa di Calcutta, Giada Nobile è tra gli artisti dichiaratamente cattolici più popolari, soprattutto in quanto interprete della canzone di Giovanni Paolo II “Never terrorism, never war”, che ha eseguito per la prima volta il 28 novembre 2004 nel sagrato della basilica vaticana alla presenza del compianto pontefice subito dopo l’angelus. Sarà lei a ricevere il premio speciale nell’ambito della cerimonia conclusiva della seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II, ideato da Pio Pinto. L’evento è atteso per sabato 25 ottobre, a partire dalle ore 20, presso il teatro Di Costanzo - Mattiello.
Nato nel 2006 dalla multiforme creatività di Pio Pinto, il Premio Giovanni Paolo II, promosso dall’Associazione Moda Italia e realizzato da Les protagonistes, si avvale quest’anno di prestigiosi riconoscimenti, tra i quali, oltre ai patrocini della delegazione pontificia per il santuario della Beata Vergine del Rosario e dell’Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo di Pompei, il patrocinio del consolato della Repubblica di Polonia in Napoli e l’adesione della presidenza della Repubblica italiana, che ha conferito la targa d’argento del Presidente. Tra gli altri spiccano il premio di rappresentanza della presidenza della Camera dei deputati e quello della presidenza del Senato della Repubblica.
Il premio Giovanni Paolo II è rivolto a scultori, poeti, pittori e fotografi, invitati a realizzare opere che hanno per tema la pace. Su oltre quattromila candidature la commissione giudicatrice ne ha selezionati 68, che ritireranno il premio durante la cerimonia di sabato. Le loro opere, com’è accaduto per la prima edizione, saranno raccolte in un libro che sarà pubblicato in trentamila copie e sarà spedito a ministeri, biblioteche, accademie e istituti d’arte e altre istituzioni ecclesiastiche e civili.
A condurre la serata sarà come di consueto la poliedrica Teresa Ciardi, affiancata da Ivana Fusco e Francesco Cicchella nelle vesti di declamatori.
Alterneranno le premiazioni la corale polifonica Pompei gospel, diretta dai maestri Pino Russo e Vincenzo Porzio, e i ballerini Mena di Maso e Michele Orefice con una rivisitazione moderna del Bolero di Ravel.
Tra gli ospiti nel parterre Aniello Tuorto, console onorario della Repubblica di Polonia a Napoli, Giuseppe Tortora, presidente della quarta commissione del consiglio della Provincia di Napoli, e Nello di Nardo, senatore della Repubblica. Sono inoltre attese numerose delegazioni da parte dei comuni di residenza e di origine degli artisti vincitori.
Partners dell’evento Ennestudio advertising, Zeus sport, Allestimenti Di Paolo, Del Gaudio flora, agriturismo Vivi natura, Ideal film di Lello Orefice.
L’ingresso è ad invito.


Dove e quando: Teatro Di Costanzo – MattielloPontificio istituto “Bartolo Longo”via Sacra - Pompei (di fronte stazione Fs - parcheggio in via Adriano Celentano)
25 ottobre 2008 ore 20.00
Ufficio stampa: Lp comunication
Tel. 3409342485 - fax 08119735511
Addetto stampa :Amedeo Francesco Mosca
tel. 3472210103 – 3803115107

lunedì 14 luglio 2008

Sezione poesia

PELLEGRINO SNICHELOTTO
Portici (NA)


IL GREVE PESO SULLE SPALLE
(Uno zaino pieno di speranze di pace)

Aitante, adusto, il passo dell’alpino
estate inverno sui nostri monti
Com’era aduso sugli amati Tatra.
Lo zaino di pace colmo
instancabile portava
ecumenico lungo la traccia
che l’Altissimo gli dettava.
All’ “Egemone nemico”
Turpi i piani turbava:
la bianca veste di sangue innocente
il vile killer tinse e bagnò
lo zaino si fé croce pesante
le già erette spalle curvate
sotto lo zaino greve di paci rifiutate,
Suo Calvario per l’Umanità Impazzita.

Bianco alpinista aitante e giovanile,
oggi vegliardo curvo ti appendi al pastorale,
incerte le tue mani benedicenti
rifiutano le rotule il pur leggero peso,
ma Tu, Padre Santo inane convincente,
sotto il fido zaino lordo di ricusate paci
dalla speranza mosso curvo e tenace
sorretto da quella Fede millenaria
che ti ha spinto dalla lontana Polonia
per salvare la moderna pagana Babilonia.

martedì 8 luglio 2008

Sezione poesia


Domenico Paolo

Vairano Patenora (Caserta)


Padre Pio


Sezione pittura


Paola Quilici

Capannoli Val D'Era (Pisa)


Testimone di Maria costruttore di pace



Sezione pittura

Milena Gaetana Crupi

Reggio Calabria



"...Ma chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete..."

Vangelo di Giovanni 4,14
Sezione pittura


Carla Graziano

Torino


I have a dream


Sezione pittura

Valeria Caldera

Torino



Voglia di pace
Sezione pittura


Gennaro Zannini

Napoli


L' apostolo della pace
Sezione pittura


Enrica Formicola

Napoli



Between


Sezione pittura


Lucia Longobardi

Scafati (Salerno)



Insieme




Sezione pittura


Maria Fedi Miraponte

Gravina di Catania (Catania)


Mai più guerra
Sezione pittura


Franco Casalini

Matino ( Lecce )



Preghiera
Sezione pittura








Ciro Gallo


Pagani (Salerno)

"Giovanni Paol II : Un uomo, un Papa"

Sezione pittura


Rita Lazzaro

Valverde (Catania)


Alphabeto

Sezione pittura



Aniello De Luca

Pontecagnano Faiano (Salerno)

"La pace del mondo" Tra di noi




Sezione poesia

Angiulli Gianfranca
Alberobello (Bari)


A GIOVANNI PAOLO II MAGNO

Gioioso, amabile e benemerito
FIGLIO di MARIA,
a lei devoto con sublime incanto
per la sua materna accoglienza
fra le pieghe dell'azzurro manto,

insegnaci ad amare
la nostra Madre Celeste
al disopra di ogni creatura,
eccelsa vetta dell'umana natura.

tu hai riconosciuto
nella sua mano potente
un intervento soprannaturale
capace di deviare la traiettoria mortale

dell'agghiacciante proiettile,
sospinto da mano assassina
per annientare la tua persona
e dare un colpo funesto all'umanità a te vicina.

Poi con lo stesso amore
che il FiGLIUOL DIVINO
sulla terRa ci ha insegnato,
haio concesso il PERDONO IMMEDIATO

al FRATELLO ASSASSINO
e stringendo la sua mano nella tua,
gli hai sussurrato parole sonore
di UMANA CONVERSIONE.

Ora che sei passato alla STORIA,
alla luce del tuo operato illuminato
t' invochiamo " GIOVANNI PAOLO MAGNO"
e in attesa della tua canonizzazione

ripetiamo con solennità ed emozione
"SANTO SUBITO, SUBITO SANTO"
nostro eletto
GIOVANNI PAOLO MAGNO
Sezione Poesia

Raffaella Spinzia
Bergamo


A Papa Wojtyla

Papa Wojtyla,
Papa
della gioia e della speranza.
Tu hai teso
la mano
all'uomo
più solo
e più lontano.
tu Santo Padre il mondo intero
hai raccolto
in una lunga
fila silenziosa,
sotto il manto
azzurro
di Maria
cara Madre
e dolce Sposa.
Tu
Papa Grande del "Totus Tuus"
testimone senza pace,
e senza posa,
hai lasciato
al mondo intero
parole d'amore
e profumo di rosa.
Sezione poesia

Antonio Domenico Prete
Matino (Lecce)

Dialetto salentino

PACE

Praticarla è quasi mpossìbbile,
A cuntare è prima la viulenza
Ci qualchetùnu prova ccu la vive,
Ete pacciu, o è n’esaltatu.

Puru lu Signore, l’ha raccummannata,
A testamentu ne l’haie lassata,
Crucifissu è sciùtu a spiccìare,
E sulu percè ne ulìa amare.

Paccatu ca l’ommu nnu capisce,
A vita noscia, nnu giurnu finisce,
Cci serve, a fare lu forte,
E poi,a mmurire ccu malesorte?.

Pruvamu qualche fiata, lu rispettu,
Amore, versu ci stà a difettu,
Cercamu la pace e l’armunia,
E bbìti ca se và su a giusta via.

Percè la vita è nna cosa bella !!!,
Annunciàmula a ogni parte te la terra,
Chiantàmu samènti te speranza,
E fiurìsca la pace in abbundanza.


Traduzione a cura dell'autore

Pace


Praticarla è quasi impossibile
a parlare è prima la violenza,
se qualcuno prova a metterla in pratica
è considerato un pazzo o un esaltato.

Il Signore Gesù c’è la ha raccomandata
come testamento c’è la ha consegnata,
crocifisso è andato a finire
solo perché ci voleva amare.

Peccato che l’uomo non riesca a capire!,
la vita nostra un giorno, finisce
a che serve fare il forte,
e poi morire con malasorte?

Proviamo qualche volta il rispetto,
Amore, verso chi è in difetto
Cerchiamo la pace e l’armonia,
e vedrai che andrà sulla giusta via.

Perché la vita è una cosa bella,
Annunciamola ad ogni angolo della terra,
solo piantando semi di speranza
fiorirà la pace in abbondanza.
Sezione poesia

Salvatore Pascale
Sant' Arpino (Caserta)

Pace a questa notte

Alito, in modo debole, ma continuo
il mio respiro su questa notte.
Volgo lo sguardo, ogni istante a tutti
gli uomini, che mi chiedono;
mi commuovono.

In questa notte, come le altre
il mio respiro grava sull'aria,
per le mie figlie, come delle rose spoglie,
lasciano sul suolo i loro petali.
E vi dico, pace a voi,
figlie mie; che avete fede,
che subbite il calvario degli uomini.

Pace a voi figli miei
che dormite nelle stazioni,
nei giardini, che il fuoco che la sera alimentate,
sia il mio respiro per il vostro cuore.

Pace a voi, bambini miei,
che sognate ad occhi aperti, per una famiglia che non c'è,
guardate dalla finestra le stelle,
esse sono i miei occhi per voi.

Pace a voi, bambini miei,
che di madre ignorate del gemito fecondo.
A voi, riempio il mio respiro per tenervi caldi.

Pace a questa notte, che ho scelto
per essere nato.
Sezione posia

Giovanni Pelle
Siderno (Reggio Calabria)

Desiderio di pace, desiderio di Dio

Ascolta, ragazzo mio,
quando dai tuoi occhi,
lucidi e pieni di lacrime,
scendono sul viso
con scìa quasi indelebile,
dei rigagnoli di pianto
e lo lasciano intriso
con argento di stelle,
mentre una smania sale,
si fa sempre più forte,
più impetuosa di pria,
desiderosa di morte
ed assorbe i tuoi pensieri,
pesenti e leggeri,
in una solitudine totale,
in una assenza irreale
del mondo;

quando ti senti lanciato
in un vortice di maestrale,
anch'esso irreale,
e non ti cal più d'allegria
ne di sogni di pria,
rasserenati, ragazzo mio,
perchè questo grande desìo
- dono grande e sublime
dell'Eterno Signore-
è già dentro di te:
è desiderio di pace; è desiderio di Dio.
Sezione poesia

Maria Flavia Amorelli
Ribera (Agrigento)

Pace: speranza, adorazione, coscienza

Pregiato dono dell'Immenso
alla sofferente umanità
come pioggia desiata
nella calura estiva.
Melodiosa lode all'Altissimo
per l'armoniosa beltade del creato
intenso anelito d'ogni cuor
alla ricerca del supremo Ben,
grido bisognoso
tra le ambasce egoistiche dell'esistenza.
Perdono incomprensibile;
preghiera animosa;
voce carezzevole,
come brezza mattutina
tra le fronde svettanti verso l'azzurro.
Arcobaleno tinto d'equità;
lume rischiarante l'annottato cammino;
genuina spontaneità;
innegabile protezione
del Perfetto Amor all'uman genere,
come madre ninnante
gl'inconsci infanti.
Pace: orante speranza,
adorazione della Divin Saggezza,
concreta coscienza della Resurrezione!

lunedì 7 luglio 2008

Sezione poesia

PABLO da NAPLES
(Alberto Fusco)
Bovino (Foggia)



LA NOSTRA ANIMA PLUMBEA…È ANCORA PESANTE […]

Similmente agli
antichi egizi ed
alla loro credenza:
che i defunti
nell’aldilà
venissero giudicati
con la “pesatura
dell’anima”;
se ciò avvenisse
anche per noi: “uomini
del terzo millennio”;
uomini evoluti,
uomini delle
“nanotecnologie”,
uomini che hanno
conquistato la Luna,
uomini che hanno
seminato guerre in ogni
dove, uomini
che hanno spinto
il loro inquinamento
nei luoghi
più disparati della
“madre Terra”;
non avremmo scampo,
non avendo accettato
l’offerta di Gesù:
“VI LASCIO LA PACE
VI DÒ LA MIA PACE”!
Sezione poesia


Anna Maria D'eramo Bertola
L'Aquila

dialetto aquilano

JU MUNNU ENDR' AJI OCCHI

Occhi prufunni, chiari, trasparenti
come nu libbru apertu,
che hanno scallatu cinque cuntinenti
perchè ' nfocati cchiù deju desertù !

Occhi vivaci, doci come na carezza
'nzieme co ji quatrani e cituliji...
quanti surrisi, amore e tenerezza
pe nu padre cuscì bonu co ji fiji!

Occhi cupi, velati, pensierusi
pe ll'angustie de quest'amanità
carica de ' ngiustizzie... occhi preziusi
e puri, de chi vo resanà

Storie e firite de tanti sofferenti...
e ju sguardu fissu a Maria, pe cercà
pace 'n terra. Occhi carmi e clementi
boni a capì la gente e a perdonà.

Occhi stritti, 'n silenziu doloranti,
de n'ome missu' n croce dallo male...
ma co ll' ossa ' nfiachite e le mani tremanti
ju Papa è remastu tale e quale!

Nu gigante che ha spintu, con nu core
de santu, stu munnu trabballante.
"Giovanni Paolo tu sci j 'amore
nostru!" Resentu ancora la voce squillante

Della folla in preghiera,
loco a San Pietro! Ji pure so strillatu:
" PAPA TI AMO!" Da quella sera,
te giuro... chi se l' è cchiù scurdatu ?


Traduzione a cura dell'autore

Il mondo negli occhi

Occhi profondi, chiari, trasparenti
come un libro aperto,
che hanno scaldato cinque continenti
perchè infuocati più del deserto!

Occhi vivaci, dolci come una carezza
insieme ai giovani e ai bambini...
quanti sorrisi, amore e tenerezza
per un padre così buono con i figli!

Occhi cupi, velati, pensierosi
per gli affanni di questa umanità
carica d'ingiustizie: occhi preziosi
e puri, di chi vuole guarire

Storie e ferite di tanti sofferenti
e lo sguardo fisso a Maria, per chiedere
pace in Terra. Occhi calmi e clementi,
buoni a capire la gente e a perdonare

Occhi stretti, in silenzio doloranti,
di un uomo messo in croce dalla malattia...
ma con le ossa infiacchite e le mani tremanti
il Papa è rimasto tale e quale

Un gigante che ha spinto, con un cuore
di santo, questo mondo trabbalante.
"Giovanni Paolo , tu sei l'amore
nostro!" Risento ancora la voce squillante

della folla in preghiera,
là, a San Pietro! Anch'io ho gridato:
"PAPA, TI AMO!" Da quella sera,
ti giuro...chi l'ha più dimenticato





Sezione poesia


Giancarlo Della Maddalena
Montagna in Valtellina (Sondrio)


EBRON

Ebron,
il tuo cielo striato di nubi,
coperchio al sepolcro
dei patriarchi antichi,
serra una memoria, che non è morta...
città di Ebron,
trà le più antiche del mondo...
Ebron, città di fuoco!
Abramo, sul tuo terreno,
da Efron l'Hittita,
acquistò la tomba per Sara, per se, per la sua famiglia...
e anche quando il tuo cielo si fa cupo,
Ebron, non scordarti di questo:
non agli angeli
ma alla strirpe d'Abramo
Gesù venne in aiuto...
i patriarchi, dal loro sepolcro,
racchiuso nella moschea di pietra,
mai lo dimenticano:
solo Gesù può espiare i peccati del mondo...
il vento che in questo momento,
spirando, sposta le nubi dal tuo cielo,
a noi par lo confermi:
" Dei due popoli se ne faccia uno solo!"
sembra implori
Sezione poesia

Edgardo Di Donna
Torre del Greco (Napoli)


L'onda

Della gelida Vistola
un'onda
all'abbraccio del tepido Tevere
s'infervora
percorre le valli
le risveglia
sbocciano rose,
le livella
riempie fossati
e
correndo per mesi per anni
impazzendo per lustri
decenni
scaturiscono rivi d'argento
limpid' aure da fosche
e
ruscelli
ruscelli
ruscelli
confluendo in fiumane
convergono.
Stanno. E
colori linguaggi virtù
si confondono
nel Mar della Pace.
Sezione posia

Maria Soccorsa Marzico
Campo Calabro (Reggio Calabria)

PACE

Pace!! Pace!!
Com’è bello parlare di pace!

Pace nelle famiglie
ove i figli non assaporeranno mai
il disaccordo dei genitori
ove sopravvivrà l’amore, la gioia, la concordia
ove si crescerà con valori e sani principi
ove si vivrà in allegria!

Pace nei nostri cuori, nel nostro animo
regni la pace nei nostri pensieri
nei nostri sguardi, nelle nostre opere.

Pace fra tutti i popoli del mondo
ove c’è guerra che venga pace
Pace laddove la guerra semina
distruzione, fame, odio, paura,
morte, malattia, disastro!

Pace in quella società
ove i giovani pondereranno con saggezza
i loro movimenti e i loro sentimenti.
Pace affinché la società diventi armonia,
concordia, amore, un’oasi di pace
nei cantieri di lavoro.

Pace negli stadi, calma e saggezza
e non battaglie di violenza
e a volte anche morte1!

Giovani! Fatevi costruttori di pace
e di amore fraterno
Voi che siete il domani dell’umana società!
Sezione poesia

Anna Maria Rossi
Vittorio Veneto (Treviso)


LA PACE E’ GIOIA

La pace è come un fiore,
che va curato, giorno dopo giorno
con amore e perseveranza,
e che dovrà poi germogliare in tutti i cuori degli uomini.
La pace è un diritto per tutti
Per poter vivere la vita con gioia e dignità.
Senza pace esisteranno sempre le diseguaglianze fra gli uomini,
e saranno calpestati i diritti umani, fino ad arrivare alla violenza,
o peggio alla guerra, che porta solo dolore e distruzione.
Giovanni Paolo II prega per tutti noi uomini della terra,
affinché i nostri cuori si accendino sempre più all’amore
alla giustizia, alla fratellanza, alla pace vera quella capace
di sconfiggere la violenza, l’intolleranza, la cattiveria, la guerra.
Dio ascolta le nostre preghiere, benedici tutti, e fa che ogni uomo
Illuminato dalla tua sapienza e dal tuo Amore sai portatore in terra di gioia
e di pace.
Sezione poesia

Luisa Farina
Coperchia (Salerno)


REGALAMI UN SORRISO

Pulviscoli d’oro
le strade del mondo!
Diritte o tortuose
spesso,
coperte di spine.
Scalzi: ragazzi
senza presente
senza futuro
soli, erranti, vanno
per viottoli sassosi.
Cercano la strada…
gli occhi colmi
d’attesa, il cuore
brucia di dolore.
Sono gli ultimi,
gli emarginati che
lottano per la vita
disperatamente
chiedono
aiuto senza parlare
e…sperano.
Una luce brilla
come nelle favole…
un angelo può
prenderli per mano,
accompagnarli
verso un domani
fatto di gioia
e “dignità”.
Sezione poesia

Giovanni Rinaldi
Teggiano (Salerno)

GIOVANNI PAOLO SECONDO, IL PAPA DEL MONDO


E VENNE UN UOMO
“DI UN PAESE LONTANO”.
LO SPIRITO LO DESIGNO’ VICARIO DI CRISTO.
SI FECE CHIAMARE GIOVANNI PAOLO.
E GIOVANNI IL BATTISTA GRIDO’:
“PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE!...”.
EGLI RIPETE’:
“SPALANCATE LE PORTE DEL CUORE A CRISTO!...”.
E GESU’DISSE:
“NON TEMETE!...
SONO PROPRIO IO!...
PACE A VOI!...”.
EGLI RIPETE’
“NON ABBIATE PAURA!...
SONO IL VOSTRO PASTORE!...
PACE E GIUSTIZIA!...”.
E MARIA DISSE:
“FATE TUTTO QUELLO CHE EGLI VI DIRA’!...”.
EGLI FECE INCIDERE NELLA PIETRA:
“TUTTO TUO, O MADRE!...”.
E PAOLO DISSE:
“NON TRAMONTI IL SOLE SULLA VOSTRA IRA!...
VIVETE IN PACE!...
GIOISCO NELLA TRIBOLAZIONE!...”.
EGLI RIPETE’:
“CHIEDO PERDONO PER LE COLPE DEI CRISTIANI!...
GESU’ E’ LA PORTA DELLA PACE!...
ECCE HOMO!...”. E ABBRACCIAVA LA CROCE!
TORNO’ AL PADRE, MA IN TEMPO DI PASQUA!
“ORA EGLI CI GUARDA DALLA FINESTRA DEL CIELO!...”.
Sezione poesia

Claudio Cuneo
Roma



LA SCALATA DEL PARADISO


Sale con mille curve la statale
diretta verso il valico del cielo
ed ogni tanto spunta un asfodelo
in quel paesaggio quasi surreale.


E giunto là, sul bordo della luna,
t’ assale lo stupore e il cuor s’ espande,
vedi l’ immensità del Piano Grande
e l’ estasi d’ una ragazza bruna.


Poi, volgendo la mente oltre il Vettore,
navighi nell’ azzurro sconfinato
e ti perdi, leggero e sublimato,
immerso nei prodigi del Signore.


E se per caso al cielo alzerai il viso
oltre le meraviglie del creato,
con emozion vedrai lo scanzonato
del profeta ambiental lieve sorriso.
Sezione Poesia

Roberto Capasso
Mugnano di Napoli (Napoli)

Karol

Quando ci hai lasciato, quando hai deciso,
ed il Signore anche, ha deciso per te che dovevi lasciare
il posto a qualcun altro,
non ero così vicino a te, non come quando mi hai cresciuto,
non come ti sei mostrato a noi per la prima volta,
e mentre parlavi già scendevi dalla balconata per camminare tra la gente,
per toccare quelli come te;
ero in un altro paese, lacrime di gioia e di dolore mi attraversavano,
qualcosa di troppo gioioso era in me.
Sapevo che ci lasciavi in quei momenti, ma una nuova vita entrava in me.
Durante quel giorno del saluto
il tuo alito soffiava per stare tra tutti quelli che ti omaggiavano
e sfogliavi il vangelo posto sul tuo feretro
per darci dimostrazione che tu eri ancora tra noi,
che non volevi abbandonarci.
Tu hai amato, tu hai pacificato.
Grazie Signore per aver permesso ad un uomo così di essere uno di noi.
Sezione Poesia

Giuseppina Staropoli
Briatico (Vibo Valentia)

SOGNO DI PACE

In notte placida e tranquilla, il mio corpo stanco distesi a riposare
e a chiuder gli occhi, mente mia si accinse a sognare.
Sola mi vidi, a combatter l’alito del vento, pe’ conquistar la pace , del core umano gran lamento.
Tutti gli odi furiosamente sterminai, e a vederli in terra ,recisi,
senza parola alcuna, di lor non mi curai e tra le spoglie indifferente passai.
Come gabbianella volai in battaglia, sola ,
Allor che per sfinir la guerra, aiuto cercai agli uomini della terra.
Al disperato richiamo, in coro accorsero fieri
senza corazze, armi o scudi, per divenir alla vittoria omini veri.
Pace, solo pace, ogni omo volea avere in quella guerra, ma sol potea trovare, senza alcun battaglia in terra.
Allor, ogni armi, buttammo via lontano, cosi che , si fece libera d’odio ogni guerriera mano.
Quella di fratello suo, pote’ stringere con amore, senza piu’ logorare ogni speranza, e il core.
Tarli amorevoli invecchiarono l’orgoglio, trafugarono anzie e rancori
i passi offesi, piu’ non vacillarono il cammino, bocche nude , “pace”, sbraitarono all’uomo vicino.
Ninfa odorosa sui nostri capi si spargeva e noi anime misere, ci rannicchiammo in cenacolo di preghiera.
Inno a Dio, mistico fiore, fu elevato, armonica a fiato , leggiadramente suona
Sussurra note di quiete profonda, dal cielo al mare cavalcando l’onda.
Al fin come agnelli tra i lupi , senza timore giungemmo al traguardo,
e alcun male, sottrasse a noi gioioso sguardo.
Ai pie’ del cielo, in pace , profonda compagna, ci prostrammo
E, a gran voce, il mondo intero pote’ udire: “Pace, pace a tutto quanto possa il cor sentire”.
A un tratto, dal sonno mi destai, e capii, che nulla era come in esso disai.
Guerra e morte, compagne inquiete, alitano sul mondo umano, trafiggendo ogni or quel beo costato.
Pere un canto, tra minute stille d’acqua, strazia il core , tra gli sterpi inabissato
Il grano nel campo al sole caldo biondisce, co’ la furia del gelo, poi muto perisce.
Cosi’ pe’ tal vita , imbiancata e senza ossa,
al sogno mio, la mente mi riporta, e viver vita di pace, almen per una sola volta.
A te uomo, che in codesto mondo hai tua breve dimora: “la pace in questa terra tua germoglia,
Quando tu, terra feconda avrai schiarito i sentieri cupi, a Dio , per la sua semina nel piccolo orto,
Perche’ tu pianta,che dall’ugual semina venisti, come un seme, all’ugual semina un di’ ritornerai” .
Maria Augusta Sepe
Napoli

Il dogma della pace

Oh mio Dio
Cos'è la pace ?
Come la si conia quì sul pianeta eterna Babilonia
Dov'è l' astro celeste a cui Tu creatore desti nome terra
C'è solo fame...
Si ma di denaro, potere
Tanta sete di violenza, sangue, guerra
E allora?
E allora Tu dall'alto della croce ancor, alla miseria
umana, volesti lasciar questo messaggio
Come la disperazione è madre del coraggio, così la pace è figlia dell'amore
Amor che dà e nulla chiede
Amor che fa virtù sol della fede
Amor che dinanzi alla superba ingerenza, senz'armi non tace
E questo volessi Tu mio Dio generasse assieme al dono della vita quello della tua pace.
Sezione poesia

Rosa Maria Bartucci
San Vincenzo la Costa (CS)
SHALOM


Ama l’amicizia di CRISTO
che unisce.
Non il ciclone che annebbia
le menti e l’anima
e il cuor non fa parlar.
Riscopri la fede.
Vita alla natura che per chi crede
è paradiso.
Non ostacoli alle condivisioni
di uomini e donne che sperano.
Se perseguitati pietra su pietra
si costruira’.
Soffermarsi per rievocare
alla finestra
del poeta Santo Karol
le promesse
che fanno il bene dell’universo.
Saggi e piccoli innocenti
non vogliono conflitti
ma dialogo per la riconciliazione.
Non fame e non ascolto
ma il rinnovarsi per stringersi le mani
Lanterna accesa,e il viandante va’.
Nel percorso di questa via
soavi i suoni che trascinano a danzar
per pregare colmi di gioia
nel mondo che si vuole.

venerdì 4 luglio 2008

GLI ESITI DEFINITIVI della seconda edizione del PREMIO GIOVANNI PAOLO II


La Commissione selezionatrice della seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II ha oggi (04 Luglio 2008), terminato definitivamente il suo lavoro, ed ha consegnato i risultati definitivi, che riportiamo qui di seguito:




Richieste pervenute:


4327


Richieste non valide:


1790


Richieste valide:


2567




Totale partecipanti: 2567




Frazionamento


1764 Poeti


446 Pittori


276 Scultori


81 Fotografi




Vincitori


44 Poeti


19 Pittori


04 Scultori


02 Fotografi




Totale vincitori: 69








sabato 28 giugno 2008

I risultati della terza ed ultima selezione della seconda edizione

Lo scorso 18 maggio è scaduto il termine per la presentazione delle opere alla Commissione Selezionatrice della seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II ideato da Pio Pinto.
In un precedente comunicato, l'organizzazine rendeva noto i disservizi causati dalle poste e da linee iternet, facendo pubbliche le decisioni prese dalla presidenza e dalla Commissione, in merito alle scadenze e alle selezioni delle opere.
La Commisione selezionatrice si è regolarmente riunita in data 19 maggio 2008, per valutare le opere giunte per la terza selezione e si è riunita nuovamente il 10 giugno c.a., per valutatre tutte le opere conegnate in ritardo dalla posta e di quei candidati che, a causa di un guasto intenet hanno ricevuto la documntazine in ritardo.

Pertanto oggi (sabato 28 giugno 2008), la Commissione ha dato il via libera alla pubblicazione dei dati della terza selezione, che sono i seguenti:

Partecipanti : 1493

di cui
983 Poeti
286 Pittori
156 Scultori
68 Fotografi

Sono risultati vincitori:
19 poeti e 13 pittori. Per la sezione scultura e fotografia nesun vincitore.

Ecco i nomi dei vincitori, in seguito saranno pubblicate le loro opere:

Sezione Poesia:
Maria Rosaria Bartucci
Maria Augusta Sepe
Giuseppina Staropoli
Roberto Capasso
Claudio Cuneo
Giovanni Rinaldi
Luisa Farina
Anna Maria Rossi
Maria Soccorsa Marzico
Edgardo Di Donna
Giancarlo Della Maddalena
Anna Maria Bertola D'eramo
Alberto Fusco
Maria Flavia Amorelli
Giovanni Pelle
Salvatore Pascale
Antonio Domenico Prete
Raffaella Spinzia
Gianfranca Angiulli

Sezione Pittura
Aniello De Luca
Rita Lazzaro
Ciro Gallo
Franco Casalini
Maria Fedi Miraponte
Lucia Longobardi
Enrica Formicola
Gennaro Zannini
Valeria Caldera
Carla Graziano
Milena Gaetana Crupi
Paola Quilici
Domenico Paolo

Appuntamento quindi per il 25 ottobre 2008 al Teatro Di Costnzo Mattiello di Pompei per la Cerimonia di Premiazione.

mercoledì 4 giugno 2008

Patrocinio del Consolato della Repubblica di Polonia alla seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II


il Console Onorario della Repubblica di Polonia in Napoli, Aniello Tuorto, vista l’importanza e lo spessore culturale dell’evento, nell’esercizio dei poteri attribuitigli dalle leggi vigenti, ha determinato in data 27 maggio 2008 la concessione del Patrocinio del Consolato Onorario della Repubblica di Polonia, alla seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II
Gia’ l’anno scorso, nella sola prima edizione, il premio ha ottenuto l’Alta Adesione della Presidenza della Repubblica Italiana con medaglia d’argento, oltre al Patrocinio della Regione Campania Comune di Pompei e quello della Delegazione Pontificia per il Santuario della beata Vergine del Rosario di Pompei.
Un altro grande riconoscimento per “il Premio” che onora “un grande uomo”.

venerdì 16 maggio 2008

COMUNICATO

Ai signori artisti premio Giovanni Paolo II - seconda edizione
Gentili artisti, siamo a comunicarvi che a causa di un disservizio delle poste di Pompei, (ufficio centrale) la posta via cartacea, non ci viene consegnata da 20 giorni, i nostri plichi giacciono nel deposito postale senza che noi ne possiamo entrare in possesso.
La Commissione selezionatrice del premio si riunirà comunque il 19 maggio ed inizierà il suo lavoro ugualmente, ci riseviano un ulteriore incontro con la commissione non appena ci saranno consegnati i nostri plichi giacenti, ovviamnete fara' fede il timbro postale con il quale voi artisti ci avete spedito il vostro materiale per la partecipazione al premio.
Per tutti coloro che invece hanno ricevuto la documentazione in ritardo a causa di un guasto informatico, gli organi del premio hanno deliberato un ulteriore data straordinaria di scadenza fissata per il 10 giugno. (menzionare sulla documentazione di averla ricevuto in "ritardo") . Scusandoci per i disservizi, non provocato da noi, cordialmente vi ringraziamo e salutiamo.

Teresa Ciardi
Direttore organizzativo

mercoledì 12 marzo 2008

Sezione Scultura

Sabrina Eliana Granziol
(Roma)
Titolo dell'opera
Benvenuta Pace!

martedì 4 marzo 2008

Sezione poesia

Alessandro Villani
(Napoli)
VURRIA
(in dialetto napoletano)

Vurria ca ‘na matina scetanneme ‘a stess’ ora
truvasse, cu’ stupore, ca ‘e cose so’ cagnate.

Vurria ca pe’ ‘n incanto ‘e ppene so’ fernute,
c’ ’o male se n’ è juto, c’ ’o munno è ‘nu ciardino

‘addò’ tutt’ ‘e criature, janche, gialle e scure,
ponno pazzià’ felice senz’ avè’ cchiù paura

‘e guerre e malatie. ‘Addò’ chiunque sia
nun è cchiù scarpesato e ringraziasse Dio.

Vurria ca tutt’ ‘a ggente se fosse affamuliata.
Ca, invece ‘e fa’ pruteste, facesse scampagnate.

Vurria ca p’ ‘a natura ce fosse cchiù rispetto,
ca riturnasse pura, ca ll’aria fosse netta!

Vurria ca ‘na cuscienza tenesse chi guverna
pecché ‘o “fummo ‘e ‘ncienzo” nun basta pe’ “ll’inferno”!

Pe’ mme vurria sultanto raggiungere ‘na meta:
scrivere overamente c’ ‘a penna ‘e ‘nu poeta.

Ma, so’ tutte illusione; ‘nu suonno bello assaie!
‘Stu munno ‘e cunfusione nun se pò’ cagnà’ maie

‘a sera p’ ‘a matina; ma, fino a che succede,
tutto chillu cammino s’ ha dda fa’ cu’ Fede!


(traduzione a cura dell'autore)
VORREI

Vorrei che una mattina svegliandomi alla stessa ora
trovassi, con stupore, che le cose sono cambiate.

Vorrei che per un incanto le pene sono finite,
che il male se n’è andato, che il mondo è un giardino

dove tutte le creature, bianche, gialle e scure,
possono giocare felici senz’ aver più paura

di guerre e malattie. Dove chiunque sia
nun è più calpestato e ringraziasse Dio.

Vorrei che tutta la gente si fosse affratellata. (*)
Che, invece di fare proteste, facesse scampagnate.

Vorrei che per la natura ci fosse più rispetto,
che ritornasse pura, che l’aria fosse netta!

Vorrei che una coscienza avesse chi governa
perché il “fumo di incenso” non basta per “l’inferno”!

Per me vorrei soltanto raggiungere una meta:
scrivere veramente con la penna di un poeta.

Ma, sono tutte illusioni; un sogno bello assai!
Questo mondo di confusione nun potrà cambiare mai

dalla sera alla mattina; ma, fino a quando succederà,
tutto quel cammino si deve fare con Fede!



(*) - Nota: Nel “Dizionario dialettale napoletano” di A. Altamura -
- Fausto Fiorentino Editrice - Napoli - è scritto che il
verbo < - affamulià’ - >, usato nel vernacolo napoletano,
deriva dal latino - ad+famula - ed indica:
- accattivare, far affezionare, ecc. -.

sabato 23 febbraio 2008

Sezione poesia

Giovanni Grasso
Linera di Santa Venerina (CT)

Dialetto siciliano

‘A Paci!

Ogni rancuri s’accheta,
ogni suspiru si riposa,
ogni facci diventa culurata,
ogni vucca, non parra e si sta soda.


Traduzione a cura dell'autore

La Pace!
Ogni rancore si quiesta,
ogni sospiro si riposa,
ogni faccia si ricolma di sorrisi,
ogni lingua non parla, ed è felice.


venerdì 22 febbraio 2008

Sezione poesia


Marco Rossi
Soliera (Mo)

Amor del vero

Amor pieno, incrollabile,
un sole intramontabile,
trova la Gioia
sapida d'eterno.

in questo mondo, del naturale,
ahimè! ogni cosa
al suo declino
presta volgare il piede.

A qual nuova, adunque,
di brama sicura
paziente la Gioia
l'orecchio porrà?

Obbietto d'amor e letizia,
invulnerabile Pace,
nel cuor dell'uomo
chiara sorgiva, e fidata.

Quest'è la Fonte
attesa dai secoli,
scavata nei popoli
dagli uomini dello spirito.

Terra del cuore,
Cielo della mente,
s'apre al Mistero
immediato l'Apparire:

"Spirito di verità",
Profonda Sorgente,
Alta Fonte d'eternità
Sacro Sapersi della vita.
Sezione poesia

Maria Francesca Carnea
Roma

Pioggia

Questa fonte ora rischiara e disseta
le distese aride di una umanità perduta.
Infinite gocce accomunate nella speranza
nell’anima mia si immergono e... tutto tace
tutto soave in una quiete che confonde
il cielo mare e il mare cielo.
Immersi in questa pace ristora ogni vita
che dà luce alla mente, che disseta ogni arsura
e disperde ogni minuscolo granello
di disumanità.
Scendi pioggia, scendi cielo,
inonda il mare, speranza infondi.
Vita vera è sempre nella sorgente di ogni acqua
speranza infinita di ogni impurità
che purificarsi vuole.
Libera le menti, rischiarane il pensiero,
eterna vita diverrai

giovedì 21 febbraio 2008

Sezione poesia

Cesare Veschi
Roma

LA GROTTA DE LOURDES
dialetto romano

Er core, a lo sprofonno,
er celo, senza stelle
e la paura è nera:
la notte me se ignotte.

Prego coll’occhi chiusi
e l’opro ne l’Amore
ner mentre su l’artare
er vino e er pane so innarzati ar celo.
Scopro un silenzio denzo
de nuvole turchine
e alla fine, la grotta
de Lourdes: Maria
m’abbraccica e la notte
sfiata via, nun c’è più.
Se fa strada la pace
d’un pupetto leggero,
sereno, accoccolato
sur petto de Gesù.


Traduzione
a cura dell'autore

LA GROTTA DI LOURDES

Il cuore, nell’abisso
il cielo, senza stelle
e la paura è nera:
la notte mi inghiotte.

Prego con gli occhi chiusi
e li apro nell’Amore
mentre sull’altare
il vino e il pane sono innalzati al cielo.
Scopro un silenzio denso
di nuvole turchine
e alla fine, la grotta
di Lourdes: Maria
mi abbraccia e la notte
svanisce, non c’è più.
Si fa strada la pace
di un bambino leggero,
sereno, accoccolato
sul petto di Gesù.

Sezione scultura

Valentina Georgieva Vasileva
Trebisacce (Cosenza)


Titolo dell'opera
La Pace tra est e ovest

Sezione poesia

Piero De Vita
Trebisacce (Cosenza)

A BETLEMME TRA GLI UGUALI
(Ad un bimbo israeliano/ Ad un bimbo palestinese)

I
E’ ancora notte
e il silenzio racconta la pena e il dolore.
Dov’è la mia terra si ritrovano uomini e cose.
Dov’è la tua terra si intrecciano bandiere e speranze.

Siamo nello stesso sangue,
figli dello stesso padre
e se a noi giunge l’urlo di Betlemme
allora fa freddo anche a Natale
e il Signore è muto, smarrito nel martirio.

II

Non è l’angolo di pace del mio paese
né gli odori delle nostre calde stanze.
Sono invece sassi e rombi di carri armati
echi di bombe umane.
Sono invece case sventrate.
E brandelli di carne. E lamenti di mamme.
E giovani in guerra tra strisce e spianate
che ricordano il mondo.

E’ ancora notte.
E le ragioni non cambiano le solitudini.
Siamo fatti di stelle e di lune
e di fertili solchi.
Dietro le porte, non più antichi testi e sapienza
ma ferro e fuoco e Chiese ferite.

III

Solo tra gli uguali rimbomba la pace.
E l’uomo rinasce senza odio tra cielo e terra,
tra l’amore e il perdono.

E’ notte e dov’è la tua terra
lì troveremo le nostre orme, il cammino, le nostre mani.
Tra fratelli. Tra sorelle.

mercoledì 20 febbraio 2008

Sezione poesia

Antonio Medugno
Pompei (Napoli)

AL POETA DELLA PACE

Ti ha lasciato la voce,prima del cuore
e con esso hai continuato ad entrare nell'anima di tutti.

Te ne sei andato in silezio, volando sulle ali del mondo,
come bianca colomba che cerca la sua strada, nel cielo d'aprile.

la Tua più grande poesia, l'hai recitata con immensa umiltà,
con il linguaggio dell'amore, per un mondo di PACE.

Pellegrino di Cristo, hai cambiato la PACE in ogni dove,
hai unito popoli e religioni, portando il VANGELO a tutte le genti.

E su quel balcone vuoto, nel buio della notte i battiti,
sempre più fievoli di un cuore stanco, sono svaniti nell'eterno silenzio.

E nel momento della Tua fine, per un attimo ci siamo sentiti perduti,
poi dal Cielo ci hai teso una mano, a non avere paura, con Cristo vicino.

Per poche ore il mondo, ha conosciuto la PACE universale,
quella che i potenti della Terra, hanno svelato dinnanzi alle Tue spoglie.

E fuori sul sagrato, il vento sfogliava sull'umile bara di cipresso,
le pagine di un antico Vangelo, per trasportarle in un mondo
che piange, ma che...non ha più paura.

Ed allora Ti ho rivisto in ogni volto, tra i giovani giunti da ogni dove,
per offrirti l'ultima, dolcissima carezza, con il Rosario tra le mani,
Verso la Pace e poi...ho pianto in silenzio.



Sezione poesia

Libera Mastropaolo
Campobasso

Pace

Ho implorato la "pace",
ma nel mondo lei tace;
rugge vendetta la guerra
con parole forti,
quell'orrore che semina morti
che, forse, sul campo di morte,
pronunciato han quel piccolo nome.
Risvegliarsi al mattino,
ripensare a quei morti,
rivedere quell'arma,
quell'uomo che quell'arma ha impugnato
e chiedergli "pace"
per poter perdonare:
smisurato bisogno di tregua,
desiderio di "amore".
Solo con Cristo nel cuore
costruiremo la "pace"
per un momdo migliore.
Sezione poesia

Alba Casagrande
Roma

Eco di Bombay ( This Christmas )

Questo Natale scende nel cuore,
nel mondo, in ognuno e
in qualche forma sempre diversa.
Questo Natale pieno di scintillanti
vetrine, di affetti ritrovati
non è che l’eco della buia
notte di Bombay…
Come stridono i denti
digrignati dei poveri,
come è statuaria
la bontà dei ricchi!
Questo Natale riesco a percepire
l’altro suono della vita,
quello che è troppo facile e
comodo far finta di non sentire.
Questo Natale sento chiamare
tutti i nomi di Dio, riuniti
davanti alla grotta i popoli,
per un unico ideale di pace.
Sezione scultura

Michele Amato
Molfetta (Bari)

Titolo dell'opera
Fluxes

Sezione pittura

Salvatore De Angelis
Sarno (Salerno)

Titolo dell'opera
Pace nell'universo


Sezione poesia

Angela Natale
Curti (Caserta)

Stupidi uomini in guerra

Oh stupidi uomini in guerra!
Con le vostre armi mortali vi dilaniate le carni
vi distruggete le vite, vi abbruttite ai miei occhi
vi nutrite solo di odio e di orrore.

Avete liberato le belve più feroci
dai vostri animi e ora siete i loro schiavi,
pronti a saziare le loro malvagità
e la loro ossessione del possesso.

Siete caduti nella spirale perversa
del peccato più abietto, e osate
presentare a me le vostre giustificazioni
in assurde e mistificate preghiere.

Siete solo dei buffoni di corte
che nel giorno intero le dite di tutte
per ingraziarvi il sorriso del re,
ma la notte digrignate i denti
e morsicate la vostra stessa lingua!

Siete i bestemmiatori di tutto l’Universo
che vi guarda attonito e sconcertato;
avete spezzato i fili d’oro che intrecciano
il Disegno Perfetto dell’Amore costante
ed eterno con cui si concepì il tutto.

Quanto tempo ancora, e quanto tempo ancora
servirà per porre riparo ai danni
e per ricostruire di nuovo quel tessuto prezioso
tramato per vestire voi dell’abito della mia Pace!

Quante gocce delle mie lacrime
del più puro cristallo, occorrono,
per lavare le mie pene e annullare gli scempi
nella luce dei diamanti!
Sezione pittura


Tecla Ramona Pallazzoli
Milano


Titolo dell'opera
Accanto a noi

Sezione poesia

Filomena Barletta
Morano Calabro (Cosenza)

dialetto calabro

Rarichi i pecə

Ra n’angulu
i nu jardinu
na vucə m’arrivə
na matina.
Suliju,
pi senti parlè
ra sutta a terra:
“Summu i rarichi,
i rarichi i na chjanta
chjameta pecə,
ra meli cristijeni
tagghjeta.
I quiddra chjanta
mo su’ rimasti sulu
rarichi ‘nfraciruti,
ma no’ cunzumeti
e ancora fatighemu:
cu l’urtumu sucu,
nutrimu
nu jettu,
chi criscennu,
chjenu chjenu,
sarà l’albiru
ra spiranza i creji.”

Taduzione a cura dell'autore

Radici di pace

Da un angolo
di un giardino
una voce mi arriva
una mattina.
Ascolto con attenzione,
per sentire parlare
da sotto la terra:
“Siamo le radici,
le radici
di una pianta
chiamata pace,
da cattive persone
tagliata.
Di quella pianta
adesso sono rimaste solo
radici fradice,
ma non distrutte
e ancora lavoriamo:
con l’ultimo umore,
nutriamo
un germoglio,
che crescendo,
piano piano,
sarà l’albero
della speranza di domani.”

Sezione pittura

Michela Mulinacci
Badia Prataglia (Arezzo)

Titolo dell'opera:
L' aquilone della pace















lunedì 18 febbraio 2008

GLI ESITI DELLA SECONDA SELEZIONE

Dopo circa tre giorni di consultazioni la Commissione Selezionatrice della seconda edizione del Premio Giovanni Paolo II, si è espressa inviando i dati di questa seconda tornata di selezioni, ossia quelli con scadenza il 12 febbraio 2008.
Riunita sin dal 13 febbraio, alle ore 12:00 ha inviato i dati definitivi alla segreteria nazionale che li ha trasmessi alla Presidenza e all’A.M.I. ente promotore del Premio:
Questi i dati ufficiali:

Partecipanti ufficiali: 642 di cui
Poeti: 543
Pittori: 67
Scultori. 32
Fotografi: 0

Risultano vincitori e viene assegnato
il Diploma ad Honorem e la medaglia d’argento.
13 Poeti
03 Pittori
03 Scultori


La scadenza per la terza sessione è per il 18 maggio 2008. A giorni anche per questi vincitori pubblicheremo le loro opere.


.

giovedì 7 febbraio 2008

Domenico Cassese

L’artista presente dopo queste righe è un giovane poeta napoletano che ha partecipato alla prima edizione del Premio Giovanni Paolo II.
Per un’assurda fatalità, per un errore tecnico la sua opera non è stata inserita nel libro che raccoglie le opere vincitrici.
E’ doveroso quindi dargli la giusta soddisfazione, il giusto posto che egli merita, non solo perché gli è stato commesso un torto anche se involontario , ma in quanto la sua opera è una frà le più belle che io abbia letto. Lo stile poetico si apre come se fosse un quadro dipinto da abili mani che usano colori tonici e vitali. L’altalenanza delle emozioni, indotti da versi dolci, suggestionano l’opera di un’atmosfera lucea e trasparente.
Ti rendiamo merito e ti chiedo scusa a nome mio e di tutta l’organizzazione.

Pio Pinto
Presidente Premio Giovanni Paolo II

DOMENICO CASSESE
Nato ad Avellino nel 1986

Frequenta la facoltà di lettere classiche all’Università Federico II di Napoli.
L’amore per lo sport e per la vita si amalgama con intensità nella scrittura e così nel periodo del liceo nasce la sua produzione artistica. Nel 2005 viene selezionato per concorrere all’assegnazione della borsa di studio “Antonio Carbone” e nello stesso anno partecipa al concorso di poesia indetto dall’Associazione “SeseGiorniSette”. Tre delle sue poesie vengono inserite nell’antologia del “Premio Letterario Città di Monza 2005”. Risulta il primo classificato, nella sezione adulti del Premio “Natale 2005”. Nel 2006 è finalista al concorso di poesia “Il dono oltre la bontà” Città di Foligno. Attualmente scrive per il giornale locale di Palma Campania (Na), città dove risiede.


IL GUARDIANO DEL FARO
opera di Domenico Cassese partecipante alla prima edizione del Premio

La notte è foriera di sogni e paure
il buio riflette una sola immagine e apre un solo sentiero nel tuo volto.
non vedevo non capivo
cos’era quella fiaccola d’oro che dei suoi raggi mi bagnava il corpo.
Mi chiedevo perché non le sentinelle del mattino
perché noi giovani le aurore…

E Tu collochi al centro della Vita quella sfida
costruendo per noi l’Amore
a piccole grandi dosi.
Il corpo, la tua anima
Il cuore, una fiamma nel vento.
Karol
hai salutato il Mondo quando il palmo della tua mano stringeva forte il dolore
il tuo, più del nostro e
come una fonte ristoratrice hai dato pace all’Umanità
ora, per un attimo eterno, dalla tua sorgente s’esala il fuoco del Suo messaggio.
Amore con sofferenza e quante volte lo hai dimostrato…
Tu che sul dolore fisico accendi il lume esemplare della speranza.
Cosa t’ha insegnato lo sport
cosa la poesia,
che strada ti ha assegnato il Signore?
Forse il sentiero delle tenebre quello che tutti attraversano e
forse il sentiero dell’anima, il bagliore della luce che sempre t’accompagna!
Oh Poeta
quante cose avrei da raccontarti
quanti versi vorrei intrecciare ai tuoi viaggi
alle tue attese
ai tuoi sguardi.
Dentro, la tua corrente mi devasta
i tuoi pensieri mi rapiscono
nel peso specifico del loro essere e
poi che senso avrebbe l’Amore se mai t’avessimo incontrato?
Se mai avessimo conosciuto persone come te?
Voglio ricordarti così
con il dono più profondo che il Signore m’ha fatto
la poesia
che tutto esprime e nulla tace…
“Nei tuoi versi la mia speranza
nei tuoi silenzi i miei conforti
quando la luce del sentiero è così debole
dai fuoco alla mia lampada
nelle notti di incubi
nelle paure del giorno.
Sii sempre lì con in braccio un bambino.
Tu che ami la vita
dai tuoi occhi irradia l’Attesa
Tu che sei la Speranza”