L’artista presente dopo queste righe è un giovane poeta napoletano che ha partecipato alla prima edizione del Premio Giovanni Paolo II.
Per un’assurda fatalità, per un errore tecnico la sua opera non è stata inserita nel libro che raccoglie le opere vincitrici.
E’ doveroso quindi dargli la giusta soddisfazione, il giusto posto che egli merita, non solo perché gli è stato commesso un torto anche se involontario , ma in quanto la sua opera è una frà le più belle che io abbia letto. Lo stile poetico si apre come se fosse un quadro dipinto da abili mani che usano colori tonici e vitali. L’altalenanza delle emozioni, indotti da versi dolci, suggestionano l’opera di un’atmosfera lucea e trasparente.
Ti rendiamo merito e ti chiedo scusa a nome mio e di tutta l’organizzazione.
Pio Pinto
Presidente Premio Giovanni Paolo II
DOMENICO CASSESE
Nato ad Avellino nel 1986
Frequenta la facoltà di lettere classiche all’Università Federico II di Napoli.
L’amore per lo sport e per la vita si amalgama con intensità nella scrittura e così nel periodo del liceo nasce la sua produzione artistica. Nel 2005 viene selezionato per concorrere all’assegnazione della borsa di studio “Antonio Carbone” e nello stesso anno partecipa al concorso di poesia indetto dall’Associazione “SeseGiorniSette”. Tre delle sue poesie vengono inserite nell’antologia del “Premio Letterario Città di Monza 2005”. Risulta il primo classificato, nella sezione adulti del Premio “Natale 2005”. Nel 2006 è finalista al concorso di poesia “Il dono oltre la bontà” Città di Foligno. Attualmente scrive per il giornale locale di Palma Campania (Na), città dove risiede.
IL GUARDIANO DEL FARO
Per un’assurda fatalità, per un errore tecnico la sua opera non è stata inserita nel libro che raccoglie le opere vincitrici.
E’ doveroso quindi dargli la giusta soddisfazione, il giusto posto che egli merita, non solo perché gli è stato commesso un torto anche se involontario , ma in quanto la sua opera è una frà le più belle che io abbia letto. Lo stile poetico si apre come se fosse un quadro dipinto da abili mani che usano colori tonici e vitali. L’altalenanza delle emozioni, indotti da versi dolci, suggestionano l’opera di un’atmosfera lucea e trasparente.
Ti rendiamo merito e ti chiedo scusa a nome mio e di tutta l’organizzazione.
Pio Pinto
Presidente Premio Giovanni Paolo II
DOMENICO CASSESE
Nato ad Avellino nel 1986
Frequenta la facoltà di lettere classiche all’Università Federico II di Napoli.
L’amore per lo sport e per la vita si amalgama con intensità nella scrittura e così nel periodo del liceo nasce la sua produzione artistica. Nel 2005 viene selezionato per concorrere all’assegnazione della borsa di studio “Antonio Carbone” e nello stesso anno partecipa al concorso di poesia indetto dall’Associazione “SeseGiorniSette”. Tre delle sue poesie vengono inserite nell’antologia del “Premio Letterario Città di Monza 2005”. Risulta il primo classificato, nella sezione adulti del Premio “Natale 2005”. Nel 2006 è finalista al concorso di poesia “Il dono oltre la bontà” Città di Foligno. Attualmente scrive per il giornale locale di Palma Campania (Na), città dove risiede.
IL GUARDIANO DEL FARO
opera di Domenico Cassese partecipante alla prima edizione del Premio
La notte è foriera di sogni e paure
il buio riflette una sola immagine e apre un solo sentiero nel tuo volto.
non vedevo non capivo
cos’era quella fiaccola d’oro che dei suoi raggi mi bagnava il corpo.
Mi chiedevo perché non le sentinelle del mattino
perché noi giovani le aurore…
E Tu collochi al centro della Vita quella sfida
costruendo per noi l’Amore
a piccole grandi dosi.
Il corpo, la tua anima
Il cuore, una fiamma nel vento.
Karol
hai salutato il Mondo quando il palmo della tua mano stringeva forte il dolore
il tuo, più del nostro e
come una fonte ristoratrice hai dato pace all’Umanità
ora, per un attimo eterno, dalla tua sorgente s’esala il fuoco del Suo messaggio.
Amore con sofferenza e quante volte lo hai dimostrato…
Tu che sul dolore fisico accendi il lume esemplare della speranza.
Cosa t’ha insegnato lo sport
cosa la poesia,
che strada ti ha assegnato il Signore?
Forse il sentiero delle tenebre quello che tutti attraversano e
forse il sentiero dell’anima, il bagliore della luce che sempre t’accompagna!
Oh Poeta
quante cose avrei da raccontarti
quanti versi vorrei intrecciare ai tuoi viaggi
alle tue attese
ai tuoi sguardi.
Dentro, la tua corrente mi devasta
i tuoi pensieri mi rapiscono
nel peso specifico del loro essere e
poi che senso avrebbe l’Amore se mai t’avessimo incontrato?
Se mai avessimo conosciuto persone come te?
Voglio ricordarti così
con il dono più profondo che il Signore m’ha fatto
la poesia
che tutto esprime e nulla tace…
“Nei tuoi versi la mia speranza
nei tuoi silenzi i miei conforti
quando la luce del sentiero è così debole
dai fuoco alla mia lampada
nelle notti di incubi
nelle paure del giorno.
Sii sempre lì con in braccio un bambino.
Tu che ami la vita
dai tuoi occhi irradia l’Attesa
Tu che sei la Speranza”
La notte è foriera di sogni e paure
il buio riflette una sola immagine e apre un solo sentiero nel tuo volto.
non vedevo non capivo
cos’era quella fiaccola d’oro che dei suoi raggi mi bagnava il corpo.
Mi chiedevo perché non le sentinelle del mattino
perché noi giovani le aurore…
E Tu collochi al centro della Vita quella sfida
costruendo per noi l’Amore
a piccole grandi dosi.
Il corpo, la tua anima
Il cuore, una fiamma nel vento.
Karol
hai salutato il Mondo quando il palmo della tua mano stringeva forte il dolore
il tuo, più del nostro e
come una fonte ristoratrice hai dato pace all’Umanità
ora, per un attimo eterno, dalla tua sorgente s’esala il fuoco del Suo messaggio.
Amore con sofferenza e quante volte lo hai dimostrato…
Tu che sul dolore fisico accendi il lume esemplare della speranza.
Cosa t’ha insegnato lo sport
cosa la poesia,
che strada ti ha assegnato il Signore?
Forse il sentiero delle tenebre quello che tutti attraversano e
forse il sentiero dell’anima, il bagliore della luce che sempre t’accompagna!
Oh Poeta
quante cose avrei da raccontarti
quanti versi vorrei intrecciare ai tuoi viaggi
alle tue attese
ai tuoi sguardi.
Dentro, la tua corrente mi devasta
i tuoi pensieri mi rapiscono
nel peso specifico del loro essere e
poi che senso avrebbe l’Amore se mai t’avessimo incontrato?
Se mai avessimo conosciuto persone come te?
Voglio ricordarti così
con il dono più profondo che il Signore m’ha fatto
la poesia
che tutto esprime e nulla tace…
“Nei tuoi versi la mia speranza
nei tuoi silenzi i miei conforti
quando la luce del sentiero è così debole
dai fuoco alla mia lampada
nelle notti di incubi
nelle paure del giorno.
Sii sempre lì con in braccio un bambino.
Tu che ami la vita
dai tuoi occhi irradia l’Attesa
Tu che sei la Speranza”